“Immaginiamo un mondo dove le persone si sentono protette e al sicuro, dove il lavoro significa salute e sicurezza, le persone non sono guidate dagli obblighi ma ispirate dai sentimenti e dove si ama la sicurezza come si ama la vita”. Questo il tema di partenza di Italia loves Sicurezza, un network di uomini e donne che credono nella necessità di rivoluzionare il modo in cui questi temi sono comunicati e vissuti, adottando canali di comunicazione basati sulla partecipazione, sul coinvolgimento, sull’emozione.
Durante lo scorso maggio, “Italia loves Sicurezza” è stata ospitata dalla raffineria Iplom di Busalla, con cui Must collabora da oltre 25 anni in tema di sicurezza, formazione e gestione ambientale. Ma cosa si propone di fare “Italia loves Sicurezza”?
Disattenzione, disorganizzazione, eccesso di confidenza, scarsi investimenti per la sicurezza, sottovalutazione del pericolo, abitudini scorrette, fretta, superficialità, strafottenza e credersi superiori al rischio, sono spesso i veri assassini. È chiaro, quindi, che la risposta non può limitarsi a leggi e a sanzioni sempre più severe.
Bisogna cambiare i nostri comportamenti, la nostra cultura. Un’impresa tra le più difficili al mondo, perché la cultura si fonda sull’abitudine – la nostra zona di comfort, da cui abbiamo paura a uscire: tenendoci al sicuro fra le nostre certezze, però, mettiamo in atto una resistenza al cambiamento.
Tuttavia, per quanto difficile, il cambiamento culturale è possibile. Pensiamo al fumo nei locali chiusi, una volta ampiamente tollerato, o alle cinture di sicurezza, che sono lentamente diventate una buona abitudine (purtroppo solo sui sedili anteriori però).
Certo, le leggi servono, ma a fare la differenza è una diversa sensibilità culturale delle persone. Non avverrà mai nessun grande cambiamento se non ci sono persone che hanno il coraggio di prendere decisioni scomode, a partire da piccole azioni coraggiose: pensiamo a Rosa Parks, a Gandhi, a Nelson Mandela. E non avverrà mai nessun grande cambiamento se non c’è coinvolgimento. Perché il cambiamento si realizzi è necessario coinvolgere la sfera emotiva: facendo leva sui sentimenti, si portano le persone ad abbandonare lo status quo e a modificare le proprie abitudini.
Qui di seguito i principali interventi video della giornata.
Gianfranco Peiretti, Responsabile Sicurezza della Raffineria Iplom di Busalla:
Stefano Mordeglia, Direttore di SiGE